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1 April 2015 15:36:22

La velocità del denaro: perchè è importante


Nel processo di produzione della ricchezza i soldi passano di mano più volte. La velocità con cui passano di mano è una variabile estremamente importante per capire gli effetti del “quantitative easing” ovvero degli interventi di immissione di liquidità sul mercato operati da molte Banche centrali.


Esiste una semplice ma importantissima relazione che lega il denaro (M), la velocità del denaro (V) ovvero la velocità con cui le persone spendono il denaro, il livello generale dei prezzi (P) e la quantità di beni e servizi prodotti (Q). La relazione è questa: M x V = P x Q


Con V e P costanti, all’aumento di M cresce anche Q e quindi l’economia si espande. Questo è il più importante obiettivo di qualsiasi politica monetaria. Creare crescita del livello di produzione di beni e servizi che determina maggiore occupazione, crescita del reddito disponibile, incremento dei consumi e quindi un circolo virtuoso.


Con V costante, se il tasso di crescita di M è superiore a quello di Q inevitabilmente sale P affinché sia mantenuto l’equilibrio, ovvero cresce l’inflazione. Questo è invece un effetto temibile perché scende il potere d’acquisto dei consumatori, aumenta il costo del lavoro, si contrae la produzione e sale il costo del denaro.


Se cresce M ma P e Q non crescono, come parzialmente si è verificato a seguito del quantitative easing negli USA, allora la spiegazione è da ricercarsi nella velocità V che diminuisce.


V è il numero di volte che un euro (o un dollaro, nel caso Americano) è utilizzato per acquistare beni finali e servizi inclusi nel prodotto interno lordo (PIL o GDP), quindi V = GDP / M.


Come si vede nella figura, la velocità del denaro negli USA ha iniziato la sua discesa a luglio 1997 ed è scesa sotto il valore medio di periodo (Gennaio 1959-Ottobre 2014) a partire approssimativamente da Ottobre 2008, durante l’ultima grande crisi recessiva.


Vedi grafico.


La discesa della velocità del denaro neutralizza gli effetti dell’aumento della massa monetaria M sulla produzione Q e sui prezzi P.


Ma perché V scende? Ovvero per quale motivo le persone fanno meno scambi e desiderano trattenere una maggiore quantità di denaro anziché spenderla?


Tra i motivi possono esserci: il fatto che la riduzione nei tassi d’interesse è stata talmente spinta che l’investimento risk-free d’eccellenza è diventato la liquidità piuttosto che i titoli di stato a breve scadenza; una maggiore propensione al risparmio dopo il forte crollo di borsa nel 2008 da parte di chi ha subito ingenti perdite; l’effetto del processo di disintermediazione indotto dall’information technology in tutti i settori economici (con meno intermediari il denaro circola meno e quindi rallenta V); molta liquidità è stata trattenuta dalle banche piuttosto che essere trasformata in prestiti a famiglie ed aziende.


Per dare un’idea della portata del fenomeno DIAWONDS® ha effettuato una simulazione sul periodo gennaio 2009-ottobre 2014 (6 anni di ripresa) per valutare quale sarebbe stato l’impatto dell’aumento di M (St. Louis Adjusted Monetary Base) sulla quantità di beni e servizi prodotti (Q) e sui prezzi (P) se la velocità del denaro (V = nominal GDP/St. Louis Adjusted Monetary Base) fosse rimasta costante. A velocità costante quindi: supponendo la stessa evoluzione dei prezzi che di fatto si è verificata, negli USA la quantità di beni e prodotti (Q) sarebbe cresciuta in media dell’8.8% all’anno anziché del 1.6%; supponendo invece la stessa evoluzione di Q che di fatto si è verificata, negli USA l’inflazione sarebbe stata in media dell’8.6% all’anno anziché dell’1.4%.